Conosciuto come una radice, lo zenzero è in realtà un rizoma, cioè, un caule sotterraneo carnoso e ramificato. Lo rizoma dello zenzero è comunemente chiamato “manina di zenzero” in Brasile. Può essere consumato fresco, essiccato, in polvere, cristallizzato e in conserva. Il suo utilizzo in cucina è molto ampio, l’inconfondibile sapore fresco e leggermente piccante e l’aroma dolce sono indicati per la preparazione di piatti sia salati che dolci. È curioso notare, tuttavia, che la presenza dello zenzero nella cucina tradizionale brasiliana è molto limitata.
Così come avvenuto per altre spezie, lo zenzero è stato introdotto in Brasile dai colonizzatori, molto probabilmente all’inizio del XVII secolo durante l’invasione olandese. La pianta erbacea perenne si è adattata molto bene e oggi il Brasile è uno dei principali esportatori mondiali di zenzero. La coltivazione si estende principalmente nelle regioni costiere dallo stato di Rio de Janeiro allo stato di Santa Catarina. La produzione è ampiamente commercializzata per le sue proprietà terapeutiche (anti-infiammatoria, antiemetica, antinausea, antimutagena, antiulcera, ipoglicemizzante, antibatterica) e come materia prima (aromatizzante) per l’industria alimentare.
Lo zenzero fresco deve essere conservato in luogo asciutto e fresco, al riparo della luce, oppure, in frigorifero avvolto nella carta, di preferenza su un ripiano, perché nel cassetto della verdura c’è troppa umidità. Si conserva per molte settimane poi, un po’ alla volta, si asciuga e perde il suo aroma.Fonti:
• Repositório Alice Embrapa (Consultato il 30.12.2013)
• “Análise prospectiva do agronegócio gengibre no estado do Paraná“. SciELO – Scientific Electronic Library Online. (Consultato il 30.12.2013)